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1782004130: attenzione alle truffe su badoo

Da quando ho scritto un articolo sulle truffe telefoniche che portano a numeri a pagamento in questo blog sono fioccate molte segnalazioni.

Le ultime riguardano presunti raggiri che partono da utenti di Badoo. Si tratta di un sito che raccoglie foto e profili di utenti e li mette in contatto. Sembra che alcuni siano sono stati ingannati ed abbiano speso un sacco di soldi per telefonare a ragazze che con una scusa (pc vecchio, una malattia, ecc.) li convincevano a stare attaccati alla cornetta, per poi scoprire bollette gonfiate, ovviamente.

State attenti, e segnalate eventuali casi simili inserendo anche il numero chiamato, in modo che sia possibile evitare le stesse sorprese ad altri sfortunati utenti.

Sarebbe inoltre opportuno che le piattaforme sfruttate per trovare clienti di questo servizio si muovessero per segnalare alle autorità competenti eventuali comportamenti illeciti, in modo da tutelare la parte sana della comunità.

Truffe e scam su Reverb.com

Negli ultimi mesi sono sempre più diffuse i tentativi di truffa su Reverb.com, il sito di vendita di strumenti musicali più diffuso.

In pratica utenti appena registrati, con zero o 1 feedback, mettono in vendita strumenti usati con un 20/30% di sconto rispetto al prezzo medio, concentrandosi soprattutto sugli oggetti che catturano il maggiore interesse.

Poi successivamente all’acquisto ed al pagamento annullano la vendita.

A volte mandano un SMS con un link per un pagamento alternativo, non coperto da rimborso, a volte non lo fanno nemmeno.

A quel punto l’acquirente non può nemmeno lasciare un feedback negativo, ed il truffatore passa alla prossima vittima.

Presumo che lo scopo del tutto sia quello di ottenere qualche pagamento fuori dai canali coperti dal rimborso, oppure raccogliere email e cellulari, o ancora giocare sugli interessi di quei pochi giorni di transazione.

Il consiglio è quello di evitare se possibile utenti privi di feedback, e leggerli nel caso siano meno di 5. Se volete procedere in ogni caso, perché fa gola l’occasione, basta mandare un messaggio preventivo di richiesta informazioni: risponderanno in lingua inglese anche se registrati altrove, o non risponderanno affatto.

Segnalate alla piattaforma tutti questi tentativi di truffa, e speriamo che Reverb cambi politica, rendendo più difficile le registrazioni automatiche di nuovi utenti fake, verificando documenti almeno a campione, e prevedendo feedback negativi anche in caso di annullamento senza ragioni da parte del venditore.

Le tessere di Grillo

Grillo ha sempre gridato contro le tessere dei partiti, però per le votazioni dei candidati e dei programmi userà lo stesso sistema.

Non che sia un male, è semplicemente assurda l’idea che tutti quelli che non condividono le tue idee possano decidere con quali programmi e quali persone ti presenti alle elezioni e ti candidi a governare. Molto meglio che le persone prima condividano una piattaforma di base, e poi scelgano insieme entrambe le cose. Un po’ alla volta (direi però troppo lentamente), anche il movimento 5 stelle capisce quelle che sono regole non scritte necessarie per una vera democrazia.

Però dire che queste “iscrizioni certificate” sono diverse dalle tessere di partito è una ipocrisia e una presa in giro. Del resto, hanno i due requisiti fondamentali delle tessere di partito: sono personali e non sono compatibili con quelle di altri partiti.

Però sono gratuite.
Quello che sembra superficialmente essere un aspetto positivo, è un rischio molto grave.

Quando ci sono in ballo posizioni (e stipendi) importanti, il rischio che le votazioni non avvengano democraticamente è molto elevato. Un potenziale malintenzionato si presenta con uno staff di persone che raccoglie iscritti fittizi, o semplicemente poco interessati, e li porta alle assemblee per farsi votare. Il limite, nei partiti seri, è che tutto questo ha un costo ed uno sforzo che ostacola le operazioni: il costo delle tessere ed il costo per il trasporto delle persone alle assemblee.

Con le tessere gratis, e le votazioni su internet, i malintenzionati potranno semplicemente mettersi un un angolo di piazza, raccogliere firme di adesione, e mandare le iscrizioni a nome degli ignari. Non gli costerà nulla, e potranno votare direttamente online con il loro nome. Senza un altro sistema che equilibri la partecipazione vera ed ostacoli le truffe, sarà un disastro.

Se questo è poco importante per i programmi, che di solito vengono ignorati per questo tipo di operazioni, non lo è per i candidati.

Opporsi alla corruzione ed agli inganni a parole è molto semplice. Ma l’efficacia e la serietà dipende dall’organizzazione, dalla capacità di equilibrare le forze in gioco, e dalla capacità di controllo e verifica.

Qualche giorno fa si è scoperto che probabilmente dietro la mostra di Brescia di Matisse c’erano falsi numeri di visitatori per ottenere i premi di risultato del bando, gli amministratori si sono detti estranei alla vicenda perché si erano semplicemente fidati delle rendicontazioni presumibilmente false degli organizzatori. Troppo facile, così. La responsabilità di chi gestisce la cosa pubblica non sta nel potersi considerare estranei alle truffe, ma nell’avere fatto tutto il possibile per controllare che queste non potessero avvenire.

Del resto è semplice: se lasci spazi per farti fregare, questi spazi verranno riempiti.
Non è un bel Mondo e non è semplice viverci, ma dovremmo essere abbastanza maturi per averlo capito, no?

Come ci si difende dagli annunci truffa online? Quattro consigli da seguire.

Diminuire il rischio di truffe online è possibile. Ci sono alcuni trucchi che possono evitarci grossi grattacapi, che vi consiglio di seguire.

Se possibile, non inviate denaro su piattaforme insicure, senza nessuna forma di protezione. Su Ebay, ad esempio, è possibile pagando con Paypal ricevere il rimborso in caso di problemi. Occorre quindi verificare che la modalità di pagamento lo preveda. La ricarica postepay è più rischiosa, ed a mio giudizio assolutamente da evitare quando è al portatore (cioè senza nome e cognome dell’intestatario). In generale su e-commerce che hanno una buona reputazione online è difficile avere problemi. Si va peggio nelle piattaforme di annunci personali, ovviamente.

Un altro consiglio è quello di dubitare degli affaroni. Non sono impossibili, ma sono rari. Occorre chiedersi: è possibile che chi vende non sappia il vero valore di quello che vende? Ci sono motivazioni valide per questa occasione? Spesso se una cosa è troppo bella per essere vera, non è vera. Gli affari possono capitare, specie quando la visibilità dell’annuncio è particolarmente bassa: il venditore ha sbagliato categoria, nome, descrizione, e pure voi ci siete capitati spulciando tra tanti annunci, non con una ricerca secca.  Ma se l’annuncio è già stato visitato da molte persone, difficile che si tratti di un affare.

Il terzo consiglio, il più importante di tutti, è quello di controllare bene le foto. Chiunque oggi ha un cellulare con fotocamera. Non ci sono più giustificazioni per chi non mette foto originali dell’oggetto in vendita.

cerca l'immagine su google

E quando c’è una foto, fate sempre una ricerca per foto con google: se usate Google Chrome tasto destro del mouse sulla foto, “Cerca l’immagine su Google”. Su Firefox ci sono delle estensioni apposite.

Ora, se la foto è originale, non la troverete su altri annunci che collocano l’oggetto in città diverse (a volte paesi diversi) da quello che volete controllare. Se l’utente scrive di trovarsi a Bologna, mentre trovate lo stesso oggetto in vendita nel Regno Unito, qualcosa inizia a puzzare.

cerca su google 2

Controllare è facile: basta chiedergli una foto dettagliata diversa: ad esempio il numero di serie. Se si rifiuta, o non vuole vendere, o non ha l’oggetto da fotografare in casa. In ogni caso consiglio di evitare.

Ho visto usare questa tecnica anche nel programma Catfish in TV, dove smascherano soggetti che online si fingono altre persone per cercare di avviare una relazione sentimentale: una truffa anche quella.

State attenti anche alle cifre: la maggior parte delle truffe si aggira su importi abbastanza alti da giustificare il lavoro che c’è dietro (contrattazioni, scambi, telefonate), ma non tanto da motivare la denuncia da parte di chi la subisce.

Compro online da una vita e ci sono cascato solo una volta, imparando per sempre la lezione: mi sono fatto fregare dalla fretta, non avevo controllato le foto, ho pensato che fosse una occasione troppo ghiotta per esitare, mi sono fidato della telefonata. Non ho seguito le mie regole, ed ho pagato (per fortuna non troppo) le conseguenze.

Siate più furbi dei truffatori, e buoni acquisti!

 

 

Il costo dei numeri 178

Un lettore ha inserito un commento molto interessante al mio post precedente sulla truffa 178, che riporto qui a beneficio dei lettori dei feed. Un grazie ad UnasTheSlayerOfTheGods.

Allora, facendo un po’ di indagini, il numero appartiene effettivamente alla “Numerazione per servizi di Numero personale 178”; tra l’altro nel “Piano di numerazione nel settore delle Telecomunicazioni e disciplina attuativa” nel sito del Ministero si legge che (pag. 20):

“I codici 178X(Y) identificano la categoria specifica dei servizi di numero personale. Il chiamante è informato del prezzo della chiamata.”

cosa che non sembra vera in questo caso…

Per la cronaca, sempre nello stesso documento, ci sono le soglie massime per le chiamate ai numeri 178 (Tabella 1 in Allegato A) DA RETE FISSA: 0.10 Euro alla risposta, e 0.35 Euro/minuto (IVA esclusa!)…

Proseguendo nelle “indagini”, da comunicazioni.it si ricava (scaricando un archivio autoestraente .exe… alla faccia del supporto multipiattaforma dei siti istituzionali :-( ) che il 178-44 e` assegnato ad Eutelia, per cui se volete sapere quando spendete (o avete speso) esattamente per questo “scherzo”, date un’occhiata alla tabella su questa pagina.

(fino a 0.60 Euro/minuto da rete TIM…)

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