Month: Luglio 2005

Sul problema dei Rifiuti siamo alla soluzione finale

Se il piano dei rifiuti stenta a essere approvato, per l’opposizione esplicita di parti di maggioranza (PRC, PCI, i DS di Sinistra Ecologista, Verdi) e della società civile (associazioni da ACLI a WWF, da Clan-destino a gran parte dei medici, 9000 firme) le amministrazioni, comunque contro tutto e contro tutti, vanno dritto ubbidendo ai dictat di Hera s.p.a., la società multiservizi a maggioranza pubblica che agisce come una belva affamata di denaro, peggio del più spregiudicato degli imprenditori privati.

In settimana Bulbi presidente della Provincia e di ATO (Ambito territoriale ottimale) in rappresentanza dei 30 sindaci del forlivese e del cesenate, ha sottoscritto con Hera il preaffidamento del servizio rifiuti per gli anni a venire. Si passa da una spesa complessiva di 33 milioni di euro a 43 milioni (i vecchi 86 miliardi) annui. Un aumento di oltre il 25%, che raggiungerebbe quota 53 milioni se, come richiesto dalla Unione Europea, in Italia non si incentivasse con un premio l’incenerimento dei rifiuti sottraendo risorse alle vere energie alternative solare, idroelettrico, eolico. Si parla nell’accordo di raccolta differenziata al 35% nel 2007 e 50% nel 2009. Non ci si arriverà mai perché non si impone di modificare i metodi di raccolta dei rifiuti e quindi con questi metodi, un poco migliorati si potrà passare da un 22% attuale a un ottimistico 30 – 32 %.

I numeri a questo punto giustificheranno il nuovo inceneritore di Forlì da 120.000 tonnellate annue (che prodoce 35-40.000 tonnellate di ceneri , che sono un rifiuto speciale, oltre a tonnellate aggiuntive di inquinanti riversate in atmosfera.

Oggi 28 luglio 2005 in conferenza di servizi (provincia, comune di Forlì, Servizio Tecnico Bacino, ARPA, ASL) ai sensi dell’art. 27 del D.Lgs.22/97, è stata data l’autorizzazione alla costruzione dell’inceneritore di HERA, e ha approvato il progetto definitivo(variante?) per il raddoppio dell’inceneritore privato di Mengozzi (società è implicata nelle indagini sullo scandalo rifiuti del settembre scorso, perché non ricordarlo?).
Le presunte azioni di risanamento che erano contenute nel progetto di Hera non verranno attuate. Niente vasca di prima pioggia sul Cerchia di Bussecchio e niente area di 8 ettari boscata in fregio al fiume Ronco, perché non di proprietà pubblica.
Verrebbe da ridere se non ci fosse di che preoccuparsi, si paventa che l’azione compensativa di rimboschimento verrebbe spalmata nel territorio su aree pubbliche quali rotonde e piccole aree verdi.

Le posizioni sono distinte l’ASL dopo il voto contrario alla valutazione di Impatto Ambientale, ha preso atto della volontà politica espressa alla Giunta Provinciale. Il Comune di Forlì’ che era contrario in sede di VIA ha confermato la posizione (necessità di non aumentare gli inquinanti immessi nell’aria già compromessa, inattuabile per ammissione di HERA) ma si è espresso favorevolmente in modo contraddittorio per volontà di una Giunta divisa (tutti favorevoli tranne Rifondazione, Assessore Ambiente Capacci e Verdi, Ass. Morelli al Verde e Mobilità).

Per chi in questi mesi si è battuto perché un’ipotesi diversa, rispettosa dell’ambiente e della salute, fosse quella su cui investire, ed ha visto crescere un movimento sincero, spontaneo, informato è una giornata triste.
Non bisogna però disperare perché anche un impianto autorizzato può non trovare realizzazione se la cittadinanza, la società civile, le Associazioni, le Categorie si mobilitano per fermarlo.
La presa di posizione dei Medici della Provincia di Forlì e Cesena è il punto da cui partire.
Gli impegni assunti dall’Amministrazione cittadina in termini di necessità di miglioramento e risanamento dell’aria e dell’ambiente, nel rispetto del Piano sanitario nazionale 2002 – 004, della carta di Aalborg, sulla sostenibilità dello sviluppo, aderendo alla rete italiana Città Sane, impegnandosi nel progetto CRITECO con Regione e Provincia per piani di risanamento ambientale dell’area industriale di Coriano, vengono cancellati con un colpo di spugna.
Le richieste emerse negli incontri di Agenda 21 (momento di partecipazione e condivisione delle scelte importanti per il territorio e per l’ambiente) diventano carta straccia ancor prima di ricevere una risposta
E’ chiaro finalmente a tutti Tommaso Tommasi di Vignano (a suo tempo coinvolto nello scandalo Telecom Serbia, perché non ricordarlo?) ora a capo della holding HERA s.p.a. governa negli enti locali. Presiede la Provincia ha funzione di Sindaco, ci amministra.
In tanti incontri cui ho partecipato sull’argomento, le assemblee di Agenda 21, l’altra sera per esempio nel quartiere Villa Selva, non ho sentito una opinione favorevole a questa politica dei rifiuti ed in generale della gestione di servizi pubblici: acqua, rifiuti, gas.
E’ necessario uno scatto di orgoglio ragazzi (rivolto agli amministratori), ricordatevi che loro hanno il potere dei soldi ma voi avete avuto la fiducia degli elettori per governare al meglio il nostro territorio, e ve la state giocando.

Fausto Pardolesi
Presidente della Circoscrizione 4,
dove sorge l’inceneritore,
e dei Verdi di Forlì

Comunicato stampa Verdi sugli inceneritori

Comunicato stampa della Federazione Provinciale dei Verdi di Forlì-Cesena:
INCENERITORE: TRADITI E INGANNATI I CITTADINI

Il “vicepresidente” della Provincia ha portato diligentemente a termine il compito a lui affidato da colui che si sta rivelando ogni giorno di più il vero presidente dell’Ente: Tommaso Tommasi di Vigarano che, prima gli ha imposto l’aumento delle tariffe e ora l’approvazione del progetto dell’inceneritore

E’ inutile ribadire che questo atto contrasta con gli impegni programmatici del centrosinistra che subordinavano l’adeguamento dell’inceneritore al raggiungimento dell’obiettivo del 50% di raccolta differenziata.

E’ inutile ricordare come i capigruppo in comune a Forlì avessero sottoscritto un documento in cui si chiedeva venisse sospeso l’iter di approvazione dell’inceneritore.

E’ ormai superfluo rammentare le migliaia di firme raccolte contro l’inceneritore, l’appello dei medici di questa provincia e le tante iniziative fatte affinchè in piazza Morgagni non si prendessero decisioni contro la salute dei cittadini, contro l’ambiente e, in fin dei conti, contro il buonsenso.

A questo punto, dopo la conferenza dei servizi odierna, il piano provinciale dei rifiuti che la stessa Provincia sta facendo (che pure noi abbiamo contestato per i suoi limiti) è da considerare pura carta da riciclo.

E anche la tanto sbandierata partecipazione dei cittadini attraverso quei simulacri di Agenda 21 si è rivelata una vera presa per i fondelli di tutti coloro che sono stati coinvolti e che avevano creduto nella possibilità di un confronto vero e non solo di facciata.

Fino ad oggi i Verdi avevano mantenuto un atteggiamento molto critico verso quanto si stava facendo nel Palazzo provinciale su questa materia. Atteggiamento critico, magari aspro, ma comunque contenuto nell’ambito di un confronto istituzionale e democratico.

Da questo momento il nostro atteggiamento non potrà che cambiare mantenendo il dialogo e il confronto con tutti coloro che vorranno continuare ad impegnarsi nella battaglia contro l’inceneritore con ogni strumento democratico ancora a disposizione.

Saremo ancora di più al loro fianco perché continuiamo ad essere convinti che Forlì non meriti questo affronto e che ci sia ancora spazio di manovra per evitare di vedere l’inaugurazione del nuovo inceneritore.

Questi cittadini che vorranno impegnarsi su questo fronte saranno i nostri interlocutori privilegiati non essendoci più spazio per un confronto democratico con gente che ubbidisce agli ordini esterni.

Il comunicato del Clan-Destino in merito autorizzazioni degli inceneritori

Comunicato stampa:
AGENDA 21: GRAZIE PER AVER PARTECIPATO, ANDRA’ MEGLIO LA PROSSIMA VOLTA! – FIRMATO IL VOSTRO PRESIDENTE PROVINCIALE

Finalmente questa Amministrazione, sia provinciale che comunale, ha smesso i panni della progressista aperta al confronto con i cittadini e ha rimesso quelli che le sono propri: si è dimostrata destra esecutrice di un piano prefissato, lontano dai cittadini, e vicino alle tasche di Hera.

Il metodo, ormai è consolidato: le calure pre-agostane hanno rinvigorito gli intenti della conferenza dei servizi, che in un solo colpo ha approvato il raddoppio dell’inceneritore di Mengozzi e la costruzione della terza linea di Hera.

Quali risposte verranno date ai cittadini che armati di buone intenzioni hanno cercato di avvicinarsi ai processi decisionali tramite Agenda 21? Come si può giustificare un processo di Agenda 21 dove la popolazione è chiamata a partecipare alla vita amministrativa, quando tutto è già stato deciso?

E’ evidente e palese, in tutta la sua bassezza, l’intento riprovevole degli amministratori: nella sala principale si offriva la possibilità di appropriarsi di spazi democratici, in corridoio invece si decideva il golpe, con un sorriso beffardo sulle labbra.

In ragione di quali obiettivi si muove un politico, sordo alle richieste di quasi diecimila cittadini (firmatari della petizione promossa dal Clan- Destino) e oltre duecento medici?
Quale alto interesse è stato perseguito per il bene della comunità (poiché altro obiettivo non dovrebbe avere un politico, se non il meglio per la sua cittadinanza)?

E ancora, qual è stata la risposta del Ministro Storace al Presidente Geometra Bulbi in merito alla pericolosità dell’inceneritore? E’ possibile renderla pubblica, affinché tutti i cittadini siano edotti in merito alle virtù di tale impianto?

Che fine farà il documento prodotto dai forum di Agenda 21? Riceveranno forse gli stakeholders un bigliettino recante la scritta “grazie per aver partecipato – andrà meglio la prossima volta! Firmato il vostro Presidente”?

Questa amministrazione assomiglia alla sua creatura: proprio come un inceneritore raccoglie il peggio e lo mischia, non valorizza i suoi prodotti, brucia le sue risorse, e manda in fumo le sue possibilità, a danno dei suoi elettori.
Consideriamoci elettori-spazzatura: da confondere, svendere e svalutare fino al momento del tornaconto e del guadagno.
In quel caso, proprio come i rifiuti, torneremo ad essere considerati “fonte rinnovabile”.

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