Month: Febbraio 2005

Conferenza Stampa: Hera chiede l’autorizzazione alla costruzione dell’inceneritore

Inceneritore Oggi i Verdi di Forlì hanno tenuto una Conferenza Stampa dal titolo:
IL RUOLO DI HERA S.p.A NELLA PROGRAMMAZIONE DELLE POLITICHE TERRITORIALI ED AMBIENTALI.

Questo è il testo del documento consegnato ai quotidiani:

Il tema dello smaltimento dei rifiuti prodotti dalla nostra società opulenta ed ipertrofica è sempre più stringente. L’uso irresponsabile delle risorse di cui disponiamo ha sempre maggiori conseguenze, dimenticando che il benessere comune è un patrimonio di tutti e da tutelare.
L’aria è inquinata oltre la soglia di rischio per la salute a causa di politiche energetiche poco lungimiranti, politiche di smaltimento sbagliate ci obbligano all’uso di inceneritori e discariche.
All’inizio di questo mandato delle Amministrazioni Locali, dopo il travagliato passaggio in Giunta Provinciale della Valutazione di Impatto Ambientale per l’inceneritore da 120mila tonnellate annue progettato da Hera, i gruppi politici di maggioranza del Comune di Forlì hanno comunicato l’intenzione di rinviare le decisioni in merito a questo impianto dopo la definizione del Piano Provinciale per lo smaltimento dei Rifiuti.
Per la definizione del piano le forze politiche di maggioranza si sono impegnate ad attivare Agenda 21 per garantire la partecipazione dei cittadini, delle Associazioni e da tutti i portatori di interesse.
Agenda 21 è uno strumento importante, che permette una reale partecipazione dei cittadini alla programmazione degli aspetti più interessanti dal punto di vista territoriale ed ambientale, non un modo per comunicare loro scelte già compiute in altre sedi.

Hera, che da gestore dei servizi troppo spesso occupa il ruolo di programmatrice delle politiche locali, ha presentato in questo fine febbraio ’05 rigido e distratto dalla prossima scadenza elettorale regionale, la richiesta di autorizzazione all’ampliamento dell’inceneritore di Coriano, ai sensi dell’articolo 27 del Decreto Legislativo 22/97, che se accordata permetterà la costruzione della terza linea da 120’000 tonnellate all’anno. Si tratta, in pratica, della redazione definitiva del progetto del nuovo inceneritore.

I Verdi di Forlì intendono sollevare il problema gravissimo della guida di Hera, che avendo la maggioranza del capitale pubblico deve portare avanti una strategia condivisa con i cittadini e con le forze politiche che amministrano il territorio. Costruire il nuovo inceneritore prima di accertarne la necessità è un errore gravissimo, ancora più pesante perché questo permetterebbe di evitare la partecipazione dei cittadini alla scelta delle politiche da intraprendere.

La Commissione VIA del Ministero dell’ambiente ha bocciato la centrale elettrica di Durazzanino a causa della pessima qualità dell’aria della nostra città, e questo dato di fatto non può essere trascurato nel momento in cui si discute la costruzione di un nuovo inceneritore.

In piena emergenza per le polveri sottili
, che obbligherà le amministrazioni ad investire denaro pubblico per interventi che ne limitino la produzione per tutelare la salute pubblica, non si può realizzare un nuovo inceneritore senza applicare una adeguata politica di raccolta differenziata porta a porta. Per ridurre le PM10 prodotte dagli inceneritori l’unica strada possibile è il riciclo dei rifiuti.

Per questo diamo appuntamento a LUNEDI’ 28, ore 20.30, presso la Camera di Commercio, per sentire il parere degli esperti che in Italia hanno già realizzato ottimi obiettivi di raccolta differenziata e confrontare queste esperienze, in presenza degli assessori all’ambiente di Comune e Provincia ed al Consigliere Hera Spa Roberto Sacchetti.

Comunicato stampa WWF Forlì – i rifiuti speciali e le strade illecite di smaltimento

Riporto qui il testo integrale del comunicato stampa inviato dal WWF di Forlì:

Forlì, 23/02/05 COMUNICATO STAMPA I rifiuti speciali e le “strade” illecite di smaltimento

Il recente blitz del Corpo Forestale, che ha portato nuovamente all’attenzione dell’opinione pubblica le problematiche legate allo smaltimento di fanghi di depurazione e ceneri di rifiuti, ci aiuta a capire una volta di più come, nel settore dei rifiuti speciali, si stia perseverando in un quadro di totale “deregulation”, tanto più preoccupante per il fatto che le sostanze oggetto di traffico illecito sono fortemente tossiche.
Il dibattito sul “che fare”, anziché incentrarsi unicamente sull’esigenza di potenziare il sistema di controllo – che a tutt’oggi è ridotto a un colabrodo – dovrebbe essere orientato con decisione sull’urgenza di sostituire, all’interno del sistema produttivo, materie prime e componenti chimici tossici (si pensi solo ai metalli pesanti o alle plastiche contenenti cloro) e di superare l’incenerimento, oggi ribattezzato con l’eufemismo “termovalorizzazione”, come metodo di smaltimento dei rifiuti.
L’incenerimento, infatti, determina da un lato la dispersione allo stato gassoso di pericolosi inquinanti e dall’altro (contrariamente a quanto molti potrebbero pensare), produce notevoli quantità di ceneri e polveri, pari al 30% circa del rifiuto in entrata, fungendo quindi da concentratore di rifiuti solidi tossici, che devono poi essere smaltiti in discariche speciali. Naturalmente i costi di confinamento delle scorie risultano molto alti e sono mal-tollerati da un’economia di mercato che vede la salvaguardia dell’ambiente solo come un fastidioso vincolo.
Non ci sorprende, quindi, che il “rifiuto del rifiuto” – le ceneri, appunto – prendano “strade” non ortodosse, tali da esporre la collettività a gravi rischi di contaminazione delle acque e della catena alimentare. Ora, se questa terra a forte tasso di crescita economica, dove (dice il Sole 24 ore) la qualità della vita è alta, ma anche dove le patologie tumorali hanno assunto proporzioni epidemiche, continuerà a rimandare i conti con il cuore di tenebra del proprio sviluppo e addirittura rilancerà, puntando su nuovi inceneritori, allora “Rifiutopoli” continuerà a produrre mostri e la nostra salute continuerà a perdere colpi.

WWF Sezione di Forlì – il responsabile, Marco Paci

Emergenza neve, scuole chiuse

Questo il Comunicato del Comune:

Scuole chiuse a causa dell’abbondante nevicata. La decisione assunta anche in base alle previsioni meteorologiche che annunciano il perdurare di tale situazione per tutta la nottata.

Il Sindaco di Forlì ha emanato oggi una ordinanza con la quale si stabilisce la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado per domani, giovedì 24 febbraio 2005, in tutto il territorio comunale a causa dell’abbondante nevicata e delle previsioni meteorologiche che annunciano il perdurare di tale situazione anche per l’intera nottata.
Tutti i mezzi spartineve e gli spargisale sono stati immediatamente attivati. In particolare è stato messo in circolazione un consistente parco di attrezzature e mezzi fra i quali: 36 automezzi dotati di lame spartineve, 3 cisterne spargisale che utilizzano soluzioni speciali per intervenire nei principali punti a rischio, 4 turbonebulizzatori per l’alleggerimento della neve dalle alberature, 8 bobcat per la pulizia delle piste ciclabili, 6 autopiattaforme per il taglio dei rami pericolanti e 2 autogru per l’allontanamento dei rami caduti, pale gommate e autocarri per lo sgombero della neve dai parcheggi dell’ospedale.
Il territorio comunale è stato suddiviso in grandi aree a loro volte ripartite in 36 sottozone, assegnate ad altrettante lame spartineve. Ogni grande area ha un tecnico addetto al controllo delle operazioni in costante contatto con la centrale operativa di Hera Ambiente.
Ricordiamo che per avvertire di qualsiasi pericolo od ostacolo alla circolazione dei pedoni e dei veicoli si può contattare Hera Divisione Ambiente telefonando dalle ore 8 alle ore 18 al numero 0543.790826 e dalle ore 18 alle ore 8 al numero 0543.790907.
Si invitano i cittadini a parcheggiare i veicoli in strada solo in caso di necessità e comunque in modo corretto, a ridurre la velocità dando la precedenza ai mezzi di servizio. Si invitano inoltre i cittadini frontisti delle strade a sgomberare i marciapiedi e le bocche di lupo dalla neve.

RACCOLTA DIFFERENZIATA: Gli obiettivi possibili – Esperienze a confronto

Intervengono:
Paolo Contò – Direttore Consorzio Priula di Treviso
Marco Ricci – Ricercatore Scuola Agraria Parco di Monza
Mario Codanti – Direttore Azienda Municipale di Montecorvino Rovella
Marco Molgora – Assessore Ambiente provincia di Lecco
Giancarlo Longhi – Direttore generale Consorzio Conai
Roberto Sacchetti – Consigliere Hera Spa
Gianrico Sangalli – Consigliere Amministrazione CEM Ambiente Spa
Palmiro Capacci – Assessore Ambiente Comune di Forlì
Roberto Riguzzi – Assessore Ambiente Provincia di Forlì-Cesena

Presiede Alessandro Ronchi – Capogruppo Verdi Comune di Forlì

Conclude Sauro Turroni – Vicepresidente commissione ambiente del Senato

E’ una iniziativa del Gruppo Consiliare Verdi del Comune di Forlì

Viabilità nuovo Carcere di Forlì

Oggi in Consiglio Comunale sono state date le risposte ad un gran numero di interpellanze, poi è stata discussa una delibera di variante al PRG sulla viabilità relativa al nuovo carcere di Forlì.
La delibera che oggi il Consiglio ha approvato in via definitiva, con la mia astensione, prevedeva due distinti tratti di allacciamento con Viale Bologna e la via Emilia.

La Commissione Ministeriale per la Valutazione dell’Impatto Ambientale, in occasione dello studio del sistema tangenziale di Forlì, ha dichiarato questo secondo allacciamento non necessario e di eccessivo impatto ambientale, anche a causa del fenomeno di inclusione nel territorio urbano dei terreni agricoli di quella zona, che potrebbe verificarsi successivamente alla costruzione del tratto.

Una volta inserita la seconda grande arteria a quattro corsie, diventa maggiormente giustificabile una variazione della destinazione d’uso dei terreni coinvolti, ora zona agricola.

Il secondo allacciamento, infatti, è assolutamente inutile: in alternativa rimane l’asse di raccordo ed il primo tratto tra via Padulli e via Bologna, una strada di nuova costruzione a 4 corsie. Quest’ultima è assolutamente sufficiente a garantire una ottima viabilità del quartiere e di attraversamento della città in direzione Firenze.

La soluzione viaria contenuta nella variante ha apportato modifiche migliorative sotto l’aspetto ambientale per quanto riguarda le caratteristiche tipologiche, grazie al positivo contributo degli uffici, però mantiene il secondo allacciamento scartato dalla Commissione Ministeriale.

In 2° Commissione i tecnici hanno giustificato la presenza del tratto Villanova – Nuovo Carcere, con una valutazione basata su simulazioni sul traffico.
Queste valutazioni, però, devono essere rese coerenti con il Piano Urbano del Traffico che l’Amministrazione sta preparando e si accinge a presentare nei prossimi mesi. Una valutazione sui flussi del traffico di quella zona dovrà essere coerente con le linee guida del piano del traffico, e l’inserimento del secondo tratto allo stato delle cose non lo permette.

Queste considerazioni sono ancora più importanti se si pensa che attualmente è previsto un finanziamento solo del primo allacciamento, in corrispondenza della via Padulli, e che la realizzazione del secondo tratto non è prevista a breve termine.
Considerato che il finanziamento di questo ulteriore tratto non avverrà a breve termine, ritengo che non sia necessaria ora la sua inclusione del Piano Regolatore, che potrà avvenire in futuro, nel caso la realizzazione del primo allacciamento risultasse non sufficiente per il traffico di quella zona.

Nel caso si dovessero presentare entrambi i tratti di allacciamento, sarebbe inoltre necessaria una Valutazione di Impatto Ambientale che prenda in considerazione entrambi i progetti e la somma degli impatti che questi avrebbero sul territorio.

In merito a questa delibera, quindi, dopo aver esposto queste considerazioni ho presentato un emendamento che prevedeva lo stralcio del tratto Villanova – Nuovo Carcere, lasciando intatto il tratto che si innesta su viale Bologna in corrispondenza di via Padulli.

L’emendamento è stato messo in votazione, con il mio solo voto favorevole e qualche voto di astensione, poi è stata messa in votazione la delibera, alla quale mi sono astenuto.

Il resto della delibera, infatti, è positivo perché elimina dal PRG la tangenziale ovest, considerata da tutti (oltre che dalla Commissione Ministeriale) troppo costosa e di eccessivo impatto ambientale rispetto ai vantaggi per la viabilità.

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