Sulla vicenda dei rifiuti tossici

In queste pagine, volutamente, a parte riproporre articoli pubblicati da
testate online, non ho commentato i fatti relativi allo smaltimento dei rifiuti tossici a Forlì.
Ricordo che quelle cartacee, per chi non riuscisse a trovare i quotidiani, si trovano all’indirizzo pubblicato a destra sotto il nome di Rassegna Stampa Forlì.

Ho ritenuto giusto essere cauto, anche per non banalizzare episodi gravi nel merito e nel metodo. Gravi soprattutto perché l’accusa parla di attentato alla salute pubblica.
Quando si parla di salute, può sembrare retorico qualsiasi
intervento, quindi potrà risultare banale ripetere che nulla può sostituire il bene rappresentato dalla salute.

Figuriamoci il denaro.

Quando avrete pescato l’ultimo pesce, ucciso l’ultimo bisonte, inquinato l’ultimo fiume, allora vi accorgerete che i soldi non si mangiano” (indiani Creek)

E’ banale anche riportare l’estrema linearità e coerenza delle posizioni mantenute dai Verdi riguardanti le politiche di gestione dei rifiuti: chiunque abbia tempo e voglia, potrà controllare i verbali.

E’ banale ricordare l’estrema contrarietà ed estraneità dei Verdi a vicende come questa. I Verdi al momento dei fatti per i quali ora 20 persone sono in custodia cautelare, denunciavano dai banchi dell’opposizione politiche sbagliate di gestione dei rifiuti. La decisione del raddoppio dell’inceneritore di Mengozzi, tanto per citarne una, ci ha visti estremamente fermi e contrari. Ora i Verdi sono in maggioranza, ed avranno un compito ancora più difficile che in passato: proporre soluzioni a quelle politiche sbagliate.

Sottolineo questi aspetti perché in questi giorni dall’opposizione si è alzato un coro di personaggi contrariati dall’accaduto, come se la cosa dovesse infastidire solo le opposizioni. Allo stesso tempo nessuna proposta concreta e fattibile per un miglioramento verrà lanciata insieme alle proteste. I mittenti di questi cori, molti con la memoria corta, si dimostrano oggi contrariati ma dimenticano di non essere stati contrari, quando con il loro voto, spesso, hanno assecondato queste politiche fallimentari e dannose per la salute dei cittadini.

Gli stessi cittadini che dovrebbero alzarsi e fare sentire la loro voce arrabbiata, qualsiasi sia stato il loro voto.

Per i soldi sono state vendute le loro vite.

Ma quando una faccenda è ancora in forse, i cittadini dovrebbero invece ignorarla, pensando che il meglio che possa succedere avvenga come per magia?
Mi riferisco, più precisamente, alla vicenda del nuovo inceneritore. Mentre le amministrazioni si affrettavano, spinte da motivazioni che semplicemente non riesco a comprendere, ad approvare il VIA dell’inceneritore di Hera, troppi cittadini pensavano alle dichiarazioni contrarie dei Verdi come ad una posizione estremista, immotivata e particolarmente pessimista.

Oggi è dimostrato che anni fa sono state fatte scelte sbagliate nella gestione dei servizi di smaltimento rifiuti, aspetteremo dieci o vent’anni per piangere anche sui danni di questi nuovi inceneritori?

L’ultima cosa che voglio è rendere strumentale una brutta vicenda. Io ed i Verdi non siamo contenti quando leggiamo che le vite dei cittadini sono state messe in pericolo per denaro e non lo siamo a tal punto che preferiremmo prevenire il danno prima che si verifichi.

Perché accertare quello che è venuto dopo è di competenza della sola magistratura e delle forze dell’ordine, alla quale ovviamente (e banalmente) auguriamo un ottimo lavoro.

Sulla vicenda dei rifiuti tossici
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